L'ottimizzazione di un sito web per i motori di ricerca (Search Engine Optimization, SEO) è un processo complesso, che richiede alcune conoscenze tecniche e tanto lavoro manuale. Il procedimento si compone di 2 passaggi principali: l'ottimizzazione sul sito (SEO on site), e l'ottimizzazione fuori dal sito (SEO off site). In questo primo post, illustreremo alcune delle tecniche utilizzate per effettuare la SEO on site, fornendo consigli utili ed evidenziando gli errori più comuni da non commettere.
La SEO on site è un'operazione che ha come scopo quello di migliorare l'ottimizzazione di un sito attraverso azioni sulle pagine del sito stesso. Attraverso modifiche del codice sorgente o dei contenuti, si fa in modo di rendere le pagine più appetibili per i motori di ricerca. Vediamo alcune delle tecniche utilizzate più frequentemente per effettuare questo tipo di ottimizzazione.
Una tecnica molto valida per effettuare l'ottimizzazione è quella di separare i contenuti del sito in pagine tematiche. Ogni pagina deve trattare di un contenuto specifico, analizzarne gli aspetti in profondità, riportare testi e immagini correlati fra loro. È esattamente ciò che si fa con i post dei blog: ogni post tratta di uno e un solo argomento. In questo modo, i motori di ricerca riescono a catalogare facilmente una pagina e a presentarla nei risultati quando gli utenti richiedono quello specifico contenuto.
Una volta scelto l'argomento della pagina, è possibile indicare quali sono i suoi contenuti ai motori di ricerca. A questo scopo, esistono elementi del linguaggio HTML chiamati meta tag. I meta tag si dividono in 3 categorie: i titoli (title), le descrizioni (description), e le parole chiave (keywords). I titoli sono quelli che appaiono nei risultati di ricerca di Google (solitamente in blu, con un carattere più grande) e rappresentano l'elemento più identificativo di una pagina. È molto importante che il loro contenuto non superi i 60 caratteri e descriva in maniera sommaria il contenuto della pagina. È altresì importante che le parole chiave utilizzate nel titolo vengano poi ritrovate nei testi, per creare un contenuto omogeneo e correlato.
Le descrizioni sono costituite da 2-3 frasi scritte in linguaggio naturale, e vengono mostrate nei risultati Google sotto ai titoli con un carattere testuale (solitamente nero). Il loro contenuto rappresenta un'estensione dei titoli. È quindi importante utilizzare al loro interno le stesse parole chiave dei titoli, estendendone il contenuto con maggiori dettagli. È buona norma che le descrizioni non superino i 160 caratteri di lunghezza, per evitare che siano troncate nei risultati (e terminate con i puntini...). Le descrizioni possono contenere inviti per gli utenti a visitare la pagina (noti anche come Call To Action, CTA) per approfondire meglio l'argomento.
L'ultimo elemento da utilizzare per fornire indicazioni ai motori di ricerca sul contenuto della pagina sono le parole chiave. Sono rappresentate da un elenco di parole separate da virgola, coerenti con titolo e descrizione, e che definiscono in maniera molto sommaria il contenuto della pagina. Se in passato queste parole venivano utilizzate dai motori come Google per ricevere indicazioni, oggi tendono ad essere trascurate, in quanto i motori sono diventati intelligenti e riescono a individuare autonomamente i termini più adatti per catalogare la pagina. Ad ogni modo, è comunuque buona pratica utilizzarle, avendo cura di non indicare più di 4-5 parole chiave per ogni pagina.
Una volta definiti i meta tags, è importante scrivere nella pagina un testo coerente con essi. Il testo per essere ritenuto interessante da Google deve contenere almeno 300 parole, e deve contenere le parole chiave per cui vogliamo ottimizzare la pagina. Una cosa a cui bisogna prestare molta attenzione è la densità delle parole chiave (keywords density), ovvero il numero di parole chiave utilizzate rispetto al totale delle parole nel testo. È importante che questa densità non superi mai certi valori (solitamente 2-3%), per evitare di incorrere in penalizzazioni da parte di Google. La buona prassi è quella di scrivere utilizzando un linguaggio naturale, e tentando di esporre gli argomenti nel modo più chiaro possibile.
Scritti i testi della pagina, è necessario organizzarli in sezioni e paragrafi. A questo scopo, nel linguaggio HTML, esistono alcuni tag chiamati headings. Ne esistono di vari tipi (H1, H2, H3...) e rappresentano, in ordine di importanza, i titoli di un paragrafo o di una sezione, i sottotitoli, i sotto-sottotitoli, e così via. Grazie a questi tag, il contenuto di una pagina può essere organizzato in aree tematiche, sezioni e paragrafi. È esattamente ciò che accade nei libri o nelle riviste su carta. Perché l'ottimizzazione funzioni bene, è necessario che i titoli di ogni paragrafo rappresentino fedelmente il suo contenuto e che contengano le parole chiave che lo idendificano. Il contenuto deve essere organizzato in maniera gerarchica, con argomenti ben definiti e separati fra loro. Questo aiuta gli utenti (ancora prima dei motori di ricerca) a scorrere il testo, e trovare velocemente quello che stanno cercando.
Le immagini rappresentano un elemento di grande importanza nei siti web moderni, e possono diventare strumenti di ottimizzazione delle pagine. Perché questo accada è necessario utilizzare immagini il cui contenuto sia coerente con le sezioni nelle quali sono inserite. È inoltre fondamentale chiamarle con nomi significativi e contenenti le parole chiave giuste. Per fare un esempio, un'immagine che si chiama "laptop-professionale-per-sviluppo-siti-web.jpg" ha un nome decisamente più significativo rispetto ad una chiamata "001.jpg".
In questo primo post abbiamo analizzato alcuni delle metodologie più comuni per effettuare l'ottimizzazione SEO sul sito web. Bisogna prestare molta attenzione a non esagerare con queste tecniche, per non incorrere in problemi di sovra-ottimizzazione. A causa di questi, il sito potrebbe essere penalizzato ed anche escluso dai risultati di ricerca. Per questa ragione, la pratica consigliata è quella di partire lentamente, con poche modifiche alla volta, e osservare i risultati dopo qualche settimana.